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“Una volta un muratore doveva saper fare tutti i lavori necessari per edificare una casa: posa delle fondamenta, movimentazione della terra, posa di tubature, piastrelle, pareti, solaio, lavori di coibentazione o rifinitura di esterni.
Un lavoro molto faticoso in cui moltissime attività venivano svolte a mano.
La maggior parte degli operai edili non aveva una formazione, ma imparavano il mestiere dai colleghi più anziani ed esperti di loro. La sicurezza era lacunosa o del tutto assente.
I ponteggi erano poco stabili. Il calcestruzzo veniva preparato a mano e consegnato in sacchi da mezzo quintale alla stazione ferroviaria; qui veniva caricato su un camion e depositato in un’apposita baracca.
Gli operai avevano un fisico e una resistenza incredibile, considerato anche gli alcolici che si consumano all’epoca sui cantieri! L’elevato consumo di alcolici era in parte dovuto alla concorrenza tra le birrerie. Si poteva assistere a una vera e propria gara su chi arrivava prima a consegnare le casse di birra. Il numero degli infortuni all’epoca era relativamente basso, e questo era probabilmente dovuto al fatto che gli operai non erano soggetti a una pressione così elevata come oggi: ciascun muratore poteva lavorare secondo i suoi ritmi e ciascuno era responsabile della propria sicurezza. Sui cantieri si sentiva cantare o fischiettare delle belle melodie. Durante l’intervallo delle 9 si mangiava pane e salame.
E guai a saltare la pausa. Il giorno in cui si festeggiava la messa a tetto era una giornata che tutti attendevano, perché era un apprezzamento per il lavoro svolto.
Poi è stata introdotta l’ordinanza sulla sicurezza e la protezione della salute dei lavoratori nei lavori di costruzione. Già prima di allora erano state introdotte delle leggi, ma dall’introduzione dell’ordinanza si è cominciato ad occuparsi di più di sicurezza.
Grazie al progresso tecnologico, nel corso degli anni i lavori sui cantieri sono diventati meno duri e logoranti: oggi il calcestruzzo arriva sul cantiere pronto all’uso, il ponteggio è dotato di parapetti. L’azienda si preoccupa di fornire a proprie spese i caschi, gli occhiali, le calzature di protezione e gli abiti di lavoro agli operai. In poche parole: le condizioni attuali non sono paragonabili al passato, anche per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro.
Ma la graduale tecnicizzazione dei cantieri comporta anche degli svantaggi: sono aumentati gli orari e i carichi lavorativi mentre si sono accorciate le scadenze, è cresciuto a dismisura il numero delle specializzazioni mentre si è quasi azzerato e il rispetto per il lavoro svolto dagli altri.
Gli infortuni sono tuttora dovuti in prevalenza a comportamenti sbagliati. Si prendono decisioni affrettate perché non si ha tempo da perdere.
Occorre modificare queste abitudini e promuovere le misure adatte tramite corsi di formazione e soprattutto con il dialogo. La sicurezza deve ricoprire una posizione a parte nel budget in modo da poter finanziare differenti esigenze di sicurezza durante un progetto. Comunque sia, edificare una casa e ammirare l’opera finita resterà sempre un motivo di grande orgoglio personale.
Questo è il racconto di Pascal Gendre, che ha iniziato a lavorare come apprendista per diventare poi capocantiere di una importante azienda edile, ora pensionato.
FSC, ente bilaterale dell’edilizia, si occupa da parecchi anni di formare le maestranze dell’edilizia attraverso i propri corsi gratuiti (clicca qui), e si occupa di corsi di formazione per i lavoratori e per le aziende del settore edile, nonché di sicurezza in ambito lavorativo.
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